Curriculum vitae di successoQuelli di Adecco, agenzia interinale tra le più importanti al mondo, sicuramente ne sanno qualcosa su come si cerca un posto di lavoro.

E anche loro, come facciamo noi ogni giorno, sono prodighi di consigli per chi deve compilare il suo primo Curriculum Vitae o aggiornarne uno vecchio.

Analizziamo insieme i consigli del più grande colosso mondiale del lavoro cercato e offerto.

Prima parola d’ordine: semplicità

Per Adecco la parola chiave del curriculum è semplicità. Niente strutture ingarbugliate. Italiano semplice e conciso. Comunicazione efficace: sono questi gli ingredienti base di un buon curriculum, che poi è quel curriculum che ci permetterà di ottenere il posto di lavoro al quale aspiriamo.

Secondo parola d’ordine: occhio alla lunghezza

Adecco, come abbiamo fatto già noi, batte il tasto anche sulla lunghezza del curriculum. Non c’è una lunghezza fissa, anche se è bene rimanere tra una e due pagine, evitando curriculum che sembrino degli appunti scritti su un fazzoletto o opere enciclopediche che sono così lunghe che non verranno mai lette da nessuno.

Ovviamente in casi particolari ci si può allungare un minimo, ma occhio, una comunicazione efficace non è mai prolissa.

Esperienze lavorative in ordine cronologico

Secondo Adecco, e secondo noi, le esperienze lavorative andrebbero elencate in ordine cronologico, e non a casaccio. Si parte dai dati più recenti, ovvero dall’ultimo impiego, per poi scorrere all’indietro fino al primo.

Inattività? Motivatela

Se tra un lavoro e l’altro risultano dei buchi, motivateli. “Studio all’estero”, “Formazione”, “problemi di salute”, qualunque sia stata la ragione che vi ha tenuti lontano dal lavoro va elencata: per prima cosa vi mostra affidabili, secondariamente mostra che non siete degli scansafatiche.

Quindi giù e scrivete, tra un lavoro e l’altro, perché non avete lavorato.

Dritti alla meta: evitate giri di parole

Un curriculum efficace? Va dritto alla meta. Dite quello che volete comunicare senza peli sulla lingua, senza inutili giri di parole e soprattutto senza renderlo meno chiaro.

Se bastano 3 parole per esprimere un concetto non usatene 5.

Le esperienze non lavorative vanno elencate

Le esperienze non lavorative vanno elencate tanto quanto quelle lavorative. Corsi di formazione, volontariato, e altre esperienze che potrebbero direttamente o indirettamente relazionarsi con il lavoro che state cercando di ottenere andrebbero inserite a tutti i costi.

Aiutano molto e danno una immagine di una persona molto più completa sul lato culturale e umano.

Professionali… sempre

La professionalità non si compra al supermercato, ma è comunque possibile evitare degli errori davvero stupidi nei quali si imbattono in molti durante il loro primo curriculum. Evitate indirizzi e-mail dall’aspetto poco professionale (puccettina89 e dragorosso132 sono sicuramente robe da non utilizzare come contatto professionale).

Evitate colori sgargianti e font infantili, evitate toni che usereste al bar e non con il vostro capo. La professionalità parte da qui, il resto starà a voi dimostrarlo sul campo.

Concentrati sull’obiettivo

In molti dei nostri esperti utilizzano la metafora dell’arciere. L’arciere ha un solo obiettivo, si concentra, carica la freccia e lo colpisce.

Lo stesso dovreste fare voi: l’obiettivo è il lavoro, la freccia è il vostro curriculum vitae. Per questo concentratevi, lasciate perdere tutto e mentre redigete il vostro curriculum tenete a mente il vostro obiettivo. La freccia sta per essere scoccata, e in questi periodi di crisi di frecce da scoccare non ce ne sono poi tante.

Niente Hobby

Qualche anno fa prese piede l’abitudine di inserire hobby e cose simili nel curriculum. Ci sono ovviamente dei casi in cui andrebbero inseriti, ovvero quando questi sono pertinenti con la posizione offerta.

Così finiscono i consigli finali offerti da Adecco. Noi vi consigliamo di non ignorarli, pena il rimanere in fase di “ricerca del lavoro” per periodi molto più lunghi. In bocca al lupo e dateci dentro!

Via Adecco.it

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