servizio civileLa riforma Fornero sembra aver dato una mano, almeno collateralmente, ai giovani in cerca di lavoro. In uno degli articoli della imponente riforma del mondo del lavoro infatti viene introdotto un nuovo strumento che sarà sicuramente in grado di fare la felicità di chi ci sta leggendo. Le vostre competenze extra-scolastiche saranno infatti certificate da diversi enti, permettendovi di inserirle così nel vostro curriculum vitae, andando a rinfrancare quella sezione “Esperienza” che per chi sta cercando il primo lavoro è sempre troppo vuota.

Il registro delle attività extra-scolastiche

Quello che verrà introdotto è un registro delle attività extra-scolastiche riconosciute dallo stato italiano. Ci finiranno dentro esperienze in patria e all’estero, servizio civile e tante altre attività che per il momento invece continuano a vivere in un limbo tra riconoscimento e non riconoscimento. Non che questo cambi la natura delle vostre esperienze, ma avere dalla vostra parte uno stato autorevole che si fa carico di riconoscerle aiuterà sicuramente il mondo del lavoro a non guardare più con sufficienza chi, invece di essersi formato sul mondo del lavoro più tradizionale, ha speso mesi e anni ad acquisire competenze altrove.

Le associazioni di volontariato applaudono

Ad essere felici per il provvedimento non sono solo i milioni di giovani che hanno preso parte al servizio civile, ma anche le associazioni che sono direttamente coinvolte in questa attività. Erano anni infatti che le associazioni chiedevano il riconoscimento formale delle competenze acquisite da chi ha svolto il servizio civile. Competenze che non sono diverse per genere da quelle che si acquisiscono in campo più strettamente lavorativo, e che saranno finalmente spendibili anche per la ricerca di un nuovo posto di lavoro.

Quando sarà attivato il registro

Il Registro è stato istituito dopo pressioni dell’Unione Europea affinché gli stati si dotassero di un repertorio delle attività extra-scolastiche. Il provvedimento del governo italiano sarà pubblicato a breve in Gazzetta Ufficiale e nei 18 mesi successivi alla pubblicazione il governo si farà carico di fornire le linee guida per la formazione del registro. Da quel punto in poi, almeno da una prospettiva curricolare, aver fatto il servizio civile non sarà come aver perso tempo.

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